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Moena e dintorni

Moena e dintorni

Alla scoperta di Moena

Trekking e passeggiate incantate

Moena è adagiata in una soleggiata conca, tra prati e boschi, circondata dai famosi gruppi dolomitici, i fiabeschi Monti Pallidi. A nord il gruppo del Sella con il Sassolungo e il Sasso Piatto; a est i Monzoni e San Pellegrino; a sud il Sas da Mezdì; a ovest–nord-ovest l’estremità del Latemar e le guglie aguzze del Catinaccio.

Moena è attraversata dal fiume Avisio, in cui si immettono, proprio all’altezza del centro del paese, due affluenti: il rio San Pellegrino e il rio Costalunga che prendono il nome dagli omonimi passi da cui nascono. L’intreccio di vallate laterali, corsi d’acqua, prati, colline alberate di larici e abeti, tutto dominato dalle rocce chiare dei Monti Pallidi, creano un colpo d’occhio di unica bellezza.

Da questo spettacolo della natura prende forma la leggenda di Re Laurino. Moena è da ammirare non solo per il centro abitato, per l’architettura delle sue case antiche, per le vie caratteristiche; va conosciuta anche per i suoi dintorni, meta per bellissime passeggiate e momenti di libertà a portata di tutti.

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Partendo dalla chiesa di San Vigilio di Moena si sale verso la frazione di Sorte, dove ci si può fermare a visitare la piccola chiesa dedicata a San Giuseppe, iniziata a costruire nel 1685 e consacrata nel 1703. Proseguendo in salita fino alla Malga Panna, vecchio luogo di ristoro e oggi rinomato ristorante stellato Michelin, si raggiunge una spianata dove fermarsi e scattare una foto all'abitato di Moena è quasi d'obbligo. A sinistra c'è una strada che si addentra nel bosco che ci porterà all'’incantevole radura di Peniola.

Qui si possono trascorrere ore di quiete quasi mistica. Il minuscolo borgo alpino ospita una chiesetta, restaurata nel 2005, decorata da pregiati affreschi del pittore locale del 1700 Pederiva, allievo del Tiepolo, e una caratteristica malga, dove ci si può rifocillare prima di addentrarsi nuovamente nel bosco. D’ora in poi il sentiero prosegue praticamente solo in discesa fino al piccolo borgo di Medil, arroccato sui pendii irti dei prati, conosciuto come il "Paradiso delle donne", in quanto un tempo era dimora di soli uomini. Qui troveremo un’enorme bomba, inquietante ricordo della Prima Guerra Mondiale, e la piccola chiesa di Sant'Anna, risalente al 1742 e restaurata nel 1912. Proseguendo lungo la discesa si raggiunge la piana di ingresso di Moena e continuando a buon passo si attraversa il prato di Sorte e si arriva esattamente da dove si è partiti, ovvero alla chiesa di San Vigilio.

LA VALLE DEL RIO COSTALUNGA

Per raggiungere il passo di Costalunga si può scegliere se incamminarsi da Moena a Pala da Rif, luogo di ritrovo per prendere il sole in ampi prati costeggiati dal torrente Costalunga, oppure da Moena a Sorte, frazione sopra la chiesa di San Vigilio. Questo secondo itinerario, decisamente più panoramico, richiede un pò di tempo e qualche sforzo in più, in quanto, come già detto nel paragrafo precedente, la strada è in forte pendenza fino alla curva che precede il ristorante Malga Panna, dove si incontra un sentiero sulla destra. Imboccando questa via si prosegue dritto fino a quando questa non si congiunge con la strada forestale sterrata che sale al Passo Costalunga.

Partendo invece da Pala da Rif, si attraversano le terre rosse (una collina erosa dalle acque, “nervosa” e affascinante per la terra e le rocce di colore spiccatamente rosso), che ricordano i mitici paesaggi da “far west”. Andando avanti lungo il sentiero che passa accanto al Sas de le Strie, prima in mezzo al bosco, poi tra verdeggianti prati, ci si immette nella stessa strada forestale sterrata raggiungibile da Sorte e si prosegue dritto fino ad arrivare al Passo Costalunga. Dopo uno spuntino si rientra a Moena ma con una deviazione per seguire il sentiero che costeggia l’impetuoso torrente Costalunga; se la giornata è calda, si può fare un tuffo nelle sue pozze quiete e sfidarne le gelide acque.

Proseguendo poi in direzione Malga Roncac si trova il percorso sensoriale a piedi nudi, primo esperimento di percorso rieducativo posturale in Italia inaugurato nell'estate 2011 da Tom Perry. Una volta arrivati alla malga inizia la lunga e panoramica discesa per Moena.

PALUA E SORAGA

Passeggiata da Moena a SoragaUna passeggiata soleggiata facile facile adatta alle famiglie con bambini e percorribile con i passeggini. Il via dalla zona a nord di Moena che ospita il parco giochi e il minigolf del Fantolin. La passeggiata, lungo la pista ciclabile, porta al paese di Soraga e offre un bellissimo panorama della Val di Fassa e del gruppo del Sella. Una volta a Soraga si può decidere se proseguire o rientrare a Moena.

La prima alternativa ci permette di dare un'occhiata a questo piccolo paese confinante con Moena, e di addentrarci fino al bel parco giochi raggiungibile attraversando la strada all'altezza della piazza. Da qui si può salire a Soraga alta passando per il bosco e, una volta arrivati, la passeggiata continua pianeggiante fino a Someda, frazione di Moena molto panoramica dove è possibile sostare e dare un'occhiata alla piccola chiesa di San Rocco. Da qui si scende per Moena arrivando in Piaz de Ramon.

La seconda alternativa ci riporta più semplicemente di ritorno a Moena seguendo la strada sterrata di Palua, zona molto soleggiata che si trova al di sopra della pista ciclabile. La passeggiata è molto piacevole, in mezzo ai prati e panoramica. Giunti al “Col dei Soldai” inizia la discesa per il centro di Moena. 

MOENA - Soraga- PIANAC

Partendo da Moena si sale verso Someda. Una volta raggiunta la piazzetta si gira verso sinistra e si percorre Strada Frà E. Chiocchetti-Lenz, la quale ci conduce nella Strada de Roisc a Soraga alta. Giunti all'incrocio, si sale a destra per Strada de Toalac, si imbocca il sentiero che con alcune centinaia di metri di ripida salita, prima, e pianeggiante poi, ci accompagna sino alla bella radura di Pianac.

Attraversata la radura, scendiamo per il ripido sentiero n. 620, sino a giungere alla stradina asfaltata proveniente da Ronchi, da qui in pochi minuti si ritorna alla piazzetta di Someda. Come per l'andata da Someda, raggiungiamo, infine, Moena.

LA VALLE DEL LUSIA

Con partenza dal centro del paese si raggiunge Someda, la bella e assolata frazione di Moena. La strada che prosegue passa accanto al vecchio forte di Moena, costruito dagli Austriaci nel 1898 per controllare e bloccare la viabilità nella valle di San Pellegrino. Nonostante fosse di recente costruzione, la fortificazione non venne usata durante la Prima Guerra Mondiale se non come magazzino, perché considerata dallo Stato Maggiore austriaco di concezione troppo antiquata. Purtoppo non è possibile visitarlo perché a oggi il forte è di proprietà privata.

Proseguendo si arriva a Malga Passerella, primo luogo di ristoro, dove si prende l’impianto di risalita ad agganciamento automatico del Lusia. Dalla stazione a monte “Valbona” riprende la passeggiata a piedi lungo il suggestivo sentiero nel bosco che porta al rifugio “La Rezila”, caratteristica abitazione di ristoro che mantiene integro lo stile antico. Si prosegue al rifugio Lusia lungo la vecchia strada, godendosi nel mentre il fantastico panorama delle Pale di San Martino e del Lagorai. Un pò di meritato riposo, qualche foto, e si può ripartire per affrontare la lunga discesa verso Moena.

Il percorso della Marcialonga

Partendo da Moena è possibile percorrere la strada che durante l'inverno è il tracciato della celebre Marcialonga di Fiemme e Fassa. La passeggiata ha inizio dalla piazza di Moena e prosegue per Soraga passando per Someda. Una volta giunti a Soraga alta si prosegue sempre dritto, scendendo per il bosco e costeggiando il fiume Avisio. Continuando a seguire la strada si raggiunge il Pont de Lejia, nei pressi della chiesa di San Giovanni, percorribile da coloro che volessero dirigersi a Vigo di Fassa, dove si consiglia una visita al Museo Ladino di Fassa e alla chiesa di Santa Giuliana, la più antica della valle.

Coloro che invece intendono raggiungere Canazei o i paesi che la precedono, proseguono mantenendo la destra, arrivando così a Meida, Pozza e Pera. Se non sono previste soste, ci si addentra nel bosco poco prima di Pera e mantenendo la destra si continua lungo la strada sterrata che costeggia il fiume e che incrocierà il ponte per Mazzin e successivamente quello per Campestrin. Si arriva a una zona attrezzata con panchine, giochi per bambini e tavoli; da qui si entra nuovamente nel bosco e poco dopo sulla destra si incontra un altro ponte, che dà accesso a Fontanazzo. Proseguendo dritto si arriva alle funivie del Col Rodella, a Campitello, e anche in questo caso, se non si desidera visitare il paese, si inobocca la strada forestale denominata Cercenà fino a raggiungere il campo sportivo di Canazei

PASSO SAN PELLEGRINO

Itinerario praticabile sia in estate che in inverno tra i più famosi dell’arco dolomitico. Dal grande parcheggio del Passo San Pellegrino ci si spostia ai piedi del Col Margherita fino a raggiungere il Laghetto di San Pellegrino; si scende lungo i prati fino all’imboccatura della strada che porta la Rifugio Miralago. Un altro bel laghetto ci sorprende. Di qui l’agevole strada sterrata (in inverno si può fare il tragitto in carrozza trainata da cavalli) che conduce, attraversando una rada vegetazione di pini mughi e larici seguita da prati e pascoli, alla conca di Fuciade, costellata di baite e vecchi fienili.

In fondo il famoso Rifugio Fuciade, dove il padrone di casa Sergio Rossi soddisfa anche i mogliori palati con le prelibatezze della cucina ladina. Una visita alla piccola chiesetta e dopo pranzo scendiamo nei prati, passiamo per il Rifugio Valfredda e il Rifugio Boèr, dove sostiamo per gustare e acquistare prodotti caseari di malga. La nostra passeggiata in quota ci aiuta a smaltire i peccati di gola! Il rientro al Passo è dolce, tra animali al pascolo e stalle in quota.

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