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Moena e Passo San Pellegrino

Il turismo in Val di Fassa

Il turismo in Val di Fassa

La Val di Fassa ieri e oggi

La vita in Val di Fassa prima dell’avvento del turismo

Fino a qualche secolo fa in Val di Fassa si viveva di stenti e privazioni: si doveva lottare contro una natura povera di risorse che offriva solo segale, orzo, patate e qualche verdura come il cavolo e la rapa rossa. Questa agricoltura di sussistenza veniva affiancata dall’allevamento di qualche mucca, pecore, capre e qualche raro maiale.

Nel corso dell’Ottocento, viste le poche risorse del luogo e la forte crescita demografica, molti artigiani, in particolare decoratori e pittori, cominciarono ad emigrare. Questi uomini si caricavano sulle spalle l‘attrezzatura e attraverso i passi dolomitici arrivavano nel Tirolo, in Corinzia, in Stiria, in Ungheria, in Baviera e perfino in Svizzera e Francia. La loro opera era richiesta per abbellire chiese ed abitazioni. Ancora oggi possiamo trovare testimonianze lasciate da questi emigranti durante i loro viaggi lungo la strada: disegni, iscrizioni come quelli che si trovano nella Krimmler Tauernhaus, un rifugio alpino che si trova sulla strada per andare a Salisburgo.

Questi uomini partivano in primavera e tornavano alla fine dell’autunno. Le donne rimanevano a casa con i bambini e si occupavano dell’educazione dei figli, della casa, dei raccolti e del bestiame.

I momenti importanti del ciclo dell’anno erano segnati da una serie di rituali che mettevano in relazione il volgere delle stagioni con le scadenze della vita sociale. Il periodo più ricco di rituali era il tardo autunno e l’inverno. Si celebravano matrimoni, si organizzavano spettacoli, si festeggiava il Natale ed il Carnevale.

Nascita e sviluppo del turismo

A partire dall'Ottocento la Val di Fassa cominciò ad essere meta di geologi che si portavano sino qui per studiare le rocce e le loro strane forme.

Successivamente, queste splendide montagne cominciarono a destare l’interesse degli alpinisti, i quali ne fecero la loro meta. Iniziarono così le prime escursioni, e con esse vennero costruite le prime vie ferrate. La nostra valle si fece conoscere nel mondo dell’alpinismo, ed è in questo periodo che si sviluppò una prima forma di turismo. Oltre agli alpinisti, le nostre montagne cominciarono a essere frequentate anche da alcuni personaggi famosi, tra i quali Re Alberto I del Belgio, che veniva accompagnato dalla guida Tita Piaz, un fassano che farà entrare il suo nome nella leggenda.

Il resto poi è vicino a noi: le piste sempre più tecniche, gli impianti di risalita moderni ed efficienti, l’ampliamento e il costante miglioramento dell’offerta delle strutture ricettive, delle attività e dei servizi pubblici, ed ogni sorta di svago per chi abbia voglia di trascorrere giorni speciali in mezzo a una natura mozzafiato e a delle montagne uniche al mondo rendono la nostra valle una meta di fama internazionale.

 

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